martedì 10 marzo 2009

Liscio come l'olio-The Threepercenters


Roberto Parodi é l'autore di "Il cuore a due cilindri", un libro di cui ho già parlato in passato sul Blog, ma oltre a questo ha la bravura di cristallizzare in lettere le riflessioni che ogni Motard spesso ha inconsapevolmente, questo stralcio proveniente dal suo sito (nell'elenco) mi é piaciuto.
Spero non darà fastidio che io l'abbia portato anche qui.


Ci sono cose che vanno storte e altre che vanno lisce come l'olio.
Questo penso, mentre svito il bullone sotto il carter, per cambiare l'olio motore della mia 1340 Road King del 1998.
Mentre la chiave fa girare docilmente la testa del bullone, penso che questa è una di quelle che funzionano bene. Il grosso bullone mi finisce in mano e un fiotto di olio nero e tiepido mi scorre tra le dita per finire in una bacinella di carta stagnola.
Anche il giro di domenica è andato liscio: appuntamento alle dieci in Porta Ticinese, con i soliti amici, Rudy, Luca, e persino Mario era puntuale. Ne sono pure arrivati altri e alla fine sembrava quasi di essere un piccolo ciapterino! (qui lo dico e qui lo nego...)
Ma alcune cose vanno anche storte.
L'atmosfera a volte è un po' meno scatenata e molti hanno perso un po' di smalto e di allegria, altri affrontano nuove realtà di famiglia e di lavoro e un'ombra di preoccupazione ogni tanto passa loro sugli occhi come una nuvola scura.
Guardo l'olio denso che si è raccolto nella bacinella e penso invece com'è facile con la moto: l'olio vecchio si sostituisce in un lampo, una candela sporca si pulisce, un serbatoio si riempie.
Un mondo ideale, questo nostro mondo parallelo su due ruote, e popolato solo da amici, gite fuori porta o viaggi lontani, dove i soldi in tasca bastano sempre per il pieno e una birra.
Mentre l'olio fluisce bene dalla lattina di Castrol nel bocchettone del carter, penso a come è invece difficile portare avanti un progetto o un business plan.
Penso alla facilità con cui si sceglie una meta con gli amici, e mi viene un brivido pensando a quante interminabili discussioni nelle riunioni d'ufficio per decidere niente.
Immagino un bivio abbandonato in mezzo a due remote stradine e la velocità con cui decidiamo la nuova direzione, e la mia mente va alle difficoltà con cui in ufficio si deve combattere per cambiare una direttiva che magari non è più quella giusta.
Quante similitudini ci sarebbero tra la vita vera e quella passata stringendo il manubrio della nostra Harley-Davidson, considero mentre misuro il nuovo livello dell'olio. Ma non sarebbe giusto scambiarle: l'ufficio, le bollette e le rotture, da un lato e la nostra moto dall'altro, che ci aspetta sempre pronta nel garage e in un angolo della nostra mente.

1 commento:

Enrico Zani ha detto...

Bello questo pezzo! Anche io come chi l'ha scritto e come quasi tutti noi motociclisti, ho avuto questa sensazione, questi pensieri.. Adesso poi, che stà arrivando la bella stagione e si stà in ufficio e si guarda fuori e i primi cinque giorni della settimana sembrano non finire mai, mentre gli ultimi due corrono via veloci anche più delle nostre moto, questa sensazione la avverto ancora più forte.. Grande post! Un saluto..
Enrico