mercoledì 27 gennaio 2010

La fiera in agguato...

MangiaOlio dopo un bagno aspettato circa 4/5 mesi...

Photo by L-Twin & Brother

International Classic Super Bike, ICBS





www.icsbracing.com o link in Eng. QUI

Wow!
Dal 15 febbraio 2010 sarà stilato il calendario ufficiale del campionato dei sogni di molti di noi!

Questi i circuiti che vedranno le "vere" SBK ritrovarsi di nuovo a combattere insieme.
-Ledènon (F)
-Assen (NL)
-Magny Cours (F)
-Oschersleben (D)
-Mettet (B)

Peccato manchi una tappa Italiana, ma, in soldoni il campionato è questo:

3 classi distinte:
-Superbike 750cc 4 cilindri o Bicilindriche 1000cc dall' 1985 al 1993; (Ducati 851 e 888, Honda RC30, Yamaha OW01, Bimota YB4, Suzuki Gsx-r, Kawa Zxr, etc.)

-Production Moto fino a 1300cc e 1985 come data di produzione; (Bimota, Harris, Ducati 900, Kawa Z, etc.)

-500 e 750 2 Tempi ammesse fino al 1993 come data di produzione; (Tz 750, Nsr 500, Tzr 500, Rg500, etc.)

E udite, udite, Marco Lucchinelli con una ex Factory Ducati correrà!!!!

Ora per tutti quelli che come il sottoscritto da ragazzini e non, sono impazziti davanti alle gesta degli eroi dei primi anni '90 in sella alle SBK, e hanno sognato ad occhi aperti di poterli emulare chissà quante volte....
Bhè questa è l'occasione giusta, il mio vecchio 851 SP sta già stiracchiandosi i pistoni!!

Gaaassss!!!

sabato 23 gennaio 2010

Turbo Monster!





Negli anni '80 il concetto di motore sovralimentato era tanto in voga, che molte case motociclistiche avevano in listino un modello "turbo"...
Se per voi, quella corrente di pensiero non si fosse dovuta fermare tanto presto, infilatevi un turbo sotto ad un vecchio 2v...
Clicca QUI per maggiori info

venerdì 22 gennaio 2010

La frizione e la tecnologia.


In questi giorni mi sono dedicato a MangiaOlio, da tempo mi stava chiedendo insistentemente che le risolvessi qualche magagna e io, insensibile e svogliato, l'unica fatica che le dedicavo era riempirle il serbatoio ancora e ancora per farmi portare in giro.
D'altronde la fatica dei più e più strati per resistere alle temperature glaciali di questo Gennaio nebbioso mi sembravano più che sufficienti.
Così nell'ultima corsa in tangenziale sono stato punito.

Sottofondo sonoro di un bicilindrico in accelerazione, cambio marcia... Rumoraccio di ferraglia!
E la frizione ha rumorosamente esplicitato la sua dipartita, una veloce riparazione tanto da tornare al calduccio di casa, con innumerevoli coniazioni di irripetibili maledizioni millenarie... Ma in fondo felice di assaporare un pò di avventura inaspettata.
Ho preso il telefono in mano e è iniziata la ricerca di una campana d'occasione, dischi e quant'altro servisse ad uno svecchiamento generale dell'arnese incriminato, e ho risolto finalmente i problemi di strappi e cigolii che perduravano oramai da mesi.

Insomma Quaranta euro e una soddisfazione immensa, nell'aver capito un'altra volta come funziona la mia motocicletta, certo che a pensarci bene uno potrebbe non riuscire a capire come possano dei dischettini di metallo impilati in un piccolo scolapasta dare il moto dai pistoni alle ruote della propria amica.

E infatti anche dopo averla smontata, rimontata e testata lungamente oggi, non ho ben inteso come questa azione possa ripetersi con perfezione meccanica migliaia e migliaia di volte al comando della leva.

Non fraintendetemi, il funzionamento è semplice, si tira la leva, lo spingidisco avanza e i dischi si allargano quel tanto che basta perchè la magia abbia inizio ed una fine ad ogni nostro comando, ma è il concetto stesso di frizione che mi ha fatto pensare...

Ma dico, ci pensate quanta pazienza deve avere in mezzo al traffico sempre puntata, sempre lì lì per essere lasciata liberaaa..... E poi invece di nuovo in folle, fermi, sempre più stressata, accaldata e indispettita.

Mentre ci lavoravo sopra, mi chiedevo se si potesse stilare una classifica degli "organi" più importanti di una motocicletta, e così tutto indaffarato avevo avuto la senzazione che proprio la frizione fosse uno di quelli;
naturalmente questa "illuminazione" accade solitamente quando i fumi del carburante ottenebrano la mente, quel tanto da far sembrare il mondo un posto ameno e in fondo semplice da affrontare ogni dì.
Ma il mio fai da te meccanico ha incredibilmente ridato forza a quella corrente di pensiero albergate nel cervello di tipica scuola britannica in materia di costruttori di automobili, che più o meno recita così: "quello che non c'è non si rompe".

Questo mi insegni ad andare a vedere per la prima volta nella mia vita motociclistica una BMW, ingolosito da quell'optional tanto attraente come le manopole riscaldate...

Nulla vale come una motocicletta che si possa vivere quotidianamente, e che allo stesso tempo, porti in se una tecnologia ancora a misura della borsa dei miei attrezzi, anche perché vorrei vedere risolvere un blackout da centralina-gps-spaziotrone, su un umido marciapiede Meneghino con un cacciavite e il solito fil di ferro...

Bon! Anche quest'anno mi son salvato dall'acquisto inconsulto... Certo che le manopole riscaldabili.... :-)

mercoledì 20 gennaio 2010

Laverdone Cafè nero bollente!




Il Black strike 750 in questione è stata una delle ultime creature della mai abbastanza compianta Laverda, ritratta in queste foto è l'esemplare finito su Motociclismo del '99 e su altre testate compresa la prova che fece Catchart a Rijeka.
A onor del vero questa doveva essere un "preserie" un pò particolare, data la presenza dei cerchi Marchesini e dell'impianto di scarico completo della F1, e del motore non proprio di serie...
Comunque fosse, in anni dove la Speed triple era il nuovo punto di riferimento per le naked da sparo, la bella Laverda così fatta aveva un centone di cavalli e pesava 185kg veri con una ciclistica sopraffina e un interasse da 125 (1350mm) che le Buell ancora si sognavano...
Tradotto, era una moto imbattibile!
Peccato per il tracollo finanziario e per l'affidabilità meccanica tutta da comprovare, anche se non è raro trovare in giro gli ultimi 750 ottovalvole a iniezione con parecchi chilometri sulle spalle, fatevi un giro su youtube e cercate "the perfect corner".

giovedì 14 gennaio 2010

Steve-Mc Ducati's





Steve Mc Supply è un nome conosciuto in Giappone per poche ma buone special su base Ducati, tra le tante una che mi ha affascinato è questa Monster con telaio Chr saltata fuori dopo una fortunosa ricerca in rete.
Un unico appunto su di loro si può muovere solo sulle colorazioni, tutte molto... Troppo filo-Italiane! .-)

martedì 12 gennaio 2010

La Royal del capitano




La ricetta non sembra per niente male, la Supernaag2 è veramente una bella motociclettina e il capitano è persona cordiale e molto "fregna"! ;-)

giovedì 7 gennaio 2010

Il Monster di Igor






Una premessa è d'obbligo qui;

L'azienda Ducati, è un posto strano dove spesso il genio del singolo appassionato, che, ed è da sottolineare, non lavora in fabbrica a Borgo Panigale, ha permesso la creazione di modelli dall'indubbio successo commerciale.

Il Monster di Igor, ha letteralmente fatto si che nascesse il monobraccio in tubi della Mhe replica di Treblanche e il forcellone della serie Monster S2&4r.

La storia è andata più o meno così, Igor si costruisce il tutto da solo, in cantina e ne viene fuori una Special cafè racer con i fiocchi;
così Igor decide di portarsela al WdW per festeggiare insieme, e lì Treblanche quasi ci resta secco a vedere il suo bel Monster nero con il tappo Aston a scatto sul serbatoio...

Il resto è storia, storia di un'azienda che è in piedi e vince soprattutto per l'amore di chi poi le loro moto le usa, le vive e le tarocca negli anni.

Questo ricordatelo sempre ragazzi... ;-)

sabato 2 gennaio 2010