lunedì 29 novembre 2010

Raccolto.

Motociclette come Donne;

il mondo né è pieno.

Per tutti i gusti, per tutte le tasche.

Ogni novità è dipinta come il nuovo limite, la nuova frontiera abbattuta.

Motociclette come le Donne, sempre più moderne;

sempre più perfette.

Tutte bellissime.

Il giorno dopo tutte vecchissime.

Nel mio box, una vecchia bella motocicletta.

D’alluminio e acciaio;

roba spessa d’altri tempi.

Pezzo unico.

Che così non le fanno più.

Che cambia con me.

Che invecchiando migliora e cresce con me.

Che restando sempre lei;

mi pare sempre nuova e meravigliosa.

Una Motocicletta come una Donna;

per uno che avventure non ne vuole.

Alla ricerca di un valore stabile;

nel cuore soprattutto.

Ube

lunedì 22 novembre 2010

Un autunno piovoso


Fa freddo, è umido, veramente bagnato e le ruote della nostra motocicletta scivolano e vanno anche loro un pò a tentoni sul pavé, dove ci sono le rotaie dei tram, sulle viscide strisce pedonali.
Bisogna intabarrarsi con strati supplementari di plastica e visiere anti appannamento...
Anche con tutto questo la moto rimane meravigliosa, anche se in fondo l'idea di usare un'automobile non risulta più tanto fastidiosa...
Certo dipende sempre da quale automobile!
Questo è il mio periodo flat Six, una yellow bird è quello che ci vorrebbe per superare questo piovoso autunno quando proprio non si ha voglia di combattere ogni dì contro Giove Pluvio.


domenica 3 ottobre 2010

Lil racer di Yuri







Milano d'asfalto e giardini nascosti, Yuri e la sua Lil racer sono come lei, nascosti, li trovi per caso.
Mentre ti passano accanto, con il Twin Milledue che in rilascio spara forte.
Profumano di benzina e di storie da cafè racer, come quella di un Harley che non ha paura di camminare forte.

Photos by Ube

mercoledì 22 settembre 2010

L'Alba.


Fa fresco fuori, non ancora d'alba,

il cielo nero non più così fondo.

Tutto tace, tutto dorme.

Il fresco, l'odore della pelle, della benzina, della sigaretta amara tra le dita.

Muovendosi piano, non volendo quasi crear suono.

Predatore d'albe, la sigaretta va finendo,

il latrato cupo del motore rimbomba d'echi al minimo.

Tira un lungo sospiro, l'ultimo di calma.

Poi tutto è frenesia, boato esplosivo al tuo passaggio,

di macchie dal colore vago in spruzzi plastiche arancio,

asfalto divorato, sputato alle spalle non digerito.

La motocicletta danza sulle note della rabbia, dell'urlo, della furia.

Spasmo nel cuore... Di un anima strana, come spenta;

la cerchi nelle curve, spesso la sfiori,

poi ancora, la sfidi, lanciandoti al massimo, poi oltre, ancora.

Certi la trovano, tu ancora no.

Allora aspetta ancora.


Ube


martedì 21 settembre 2010

Black rain cafè



Non servono molti commenti, è bellissima punto e basta.

Le foto le ho allegramente fottute QUI, ottimo blog, di gusto, da guardare per bene.

lunedì 20 settembre 2010

Il Buell del Riccardino





La storia più o meno nasce così;

Il Riccardo, per motivi che mi risultano ignoti, non solo decide di comprarsi una moto ma decide per una Buell.
Essendo persona di gusto ed intelligente, naturalmente, non sceglie una moto nuova ed esente da problemi per il suo ritorno nel mondo dei centauri.
Decide che la sua dovrà essere una "Frame Tube".

Effetto dissolvimento sulla scena, cambio inquadratura sulla mia figura che in un non raro momento di vuoto mentale fruga su internet annunci di ferrovecchio.

Pensiero: "Bella questa, quasi quasi gli giro l'annuncio".

L'epilogo è scontato, dopo circa una decina di secondi con "Sam" davanti, in quel di Cremona si stava già cercando una penna per firmare le carte.

Quello che non è scontato è il prosieguo della storia, che voi potevate pensavate fosse finita qui...
Già, perché il Riccardo buffamente contrae il morbo furibondo della personalizzazione, capita, non di rado, a chi per motivi anche lavorativo-logistici non riesce a vivere la propria motocicletta tutti i santi giorni e può incominciare a solleticarsi all'idea di tenerla ferma un pochettino, giusto quel tanto per cambiare quel pezzettino...

Quel pezzettino che tanto è graffiato, che poi stona, che, che...

Che cavolo! giusto il tempo di farsi un giro che già la moto era smembrata come dai peggiori ricettatori di parti rubate!

Così ecco arrivare mono e forcelle completamente ritarati, con riporto al Tin e anodizzazione in un bel nero, manubrio Renthal in ergal, una coppia di piastre sempre in Ergal ricavate dal pieno anch'esse nell'ammantante colore scuro totale.
Un paio di Discacciati grossi e tondi come dischi in vinile, per suonare le note delle staccate più assassine sono in arrivo, lo scarico c'era e bisogna ammettere che fosse già perfetto e bellissimo!
Per la carrozzeria il colore naturale del carbonio è risultato essere la scelta più "leggera" che si potesse fare... Come per la quasi totalità delle sovrastrutture a dire la verità!
E poi per finire un profondo e dettagliatissimo tagliando a quel grosso bicilindrico pulsante nel telaio, che detto tra noi; "per essere un Harley cammina da pazzi".

La morale? Non c'è, ma se volete usare la vostra moto in maniera "normalmente continuativa", che pare una malattia delle vecchie coppie detta così, non parlate mai col Riccardo!

Photos by Ube




sabato 18 settembre 2010

Senza ritorno


Così sono partito.

Anche se ti avrei voluto aspettare ancora;

una lunga picchiata verso il sud.

Viaggiando, solo, nella notte.

Poche cose addosso, il più grande peso dentro.

E la notte mi ha protetto in corse lunghissime,

la notte non ha fatto vedere le lacrime dietro al casco.

Nella picchiata solo lo squarcio sonoro di una motocicletta al massimo,

come quello di un caccia da guerra.

"Non so se tornerò", canta quel suono, musica ritmica in allontanamento.

Forse non sono più tornato.

Forse tutto è rimasto a quella curva fatta con l'urlo, senza voler prendere il freno.

Così non sono mai tornato.

E questo è solo un sogno. L'ultimo.


Ube

Aspettando Babbo natale...




È insolito trovare su questo blog riferimenti alle novità di mercato, un pò perchè io stesso prediligo l'acquisto di vecchiume, un pò perchè in passato se di novità stavamo parlando si trattava comunque di prodotti con una tale ristretta nicchia di utenti, da farne subito dei romantici fallimenti...
Però i tre cilindri vanno veramente bene e una bellissima signora sta per far uscire la sua nuova bambina;
Trecilindri, affilata e veloce da far paura... È da un bel pò che non sogno di possedere qualcosa di competitivo...

F3, e il nome già riporta la memoria a sigle mitiche, fatte di traliccio, carburatori Dell'orto concordi e due in uno Conti neri e tozzi come il loro suono cupo.

mercoledì 1 settembre 2010

Settembre...



Momento di rientri, dei buoni propositi da mettere in pratica e anche di cambiamenti profondi, si è sereni, carichi, pronti.
Due sole foto, che considero il simbolo dei cinquemila chilometri divorati nella ventina di giorni passati lontano da casa.
Cinquemila chilometri che la vecchia Speed si è fatta senza batter ciglio, mangiandosi olio e benzina in quantità soltanto, planando morbida sulle curve di tutt'Italia, da nord a sud procedendo zizagando senza mai una vera meta precisa e in solitaria.

Gli oggetti di per se non hanno un grande valore, se non quello scontatamente materiale, prima che noi si li viva.
Non nego che al momento dell'acquisto dello Speed, dato che MangiaOlio, il mio vecchio Monster, ha pensato bene di tirare le cuoia due settimane prima della partenza ho storto non poco il naso, mi sembrava un tradimento bello e buono.
Ma come, mi dicevo, la moto con cui ho vissuto tutte quelle esperienze, i primi viaggi, che tante volte ha portato dietro sulla sella la persona di cui mi sono innamorato...

Ma l'idea di non essere in moto quest'estate appena passata mi gettava nel più nero sconforto, così mi sono detto: "solo per questa volta".
Invece Sellerotta, lo Speed, in romanesco significa "grassoccia" è stata bravissima ed è stata amica perfetta nel mio viaggio in solitaria, perché di questo si trattava, volevo fare a pugni forte con la solitudine ed imparare a gestirla.

A conti fatti Sellerotta non ho voglia di venderla, certo il cambio è un disastro, pesa come un camion, magari ti aspetteresti qualcosa di più da un trecilindri fronte marcia raffreddato a liquido, iniezione e dodici valvole.

Ma Sellerotta balla un ritmo sui passi di tutt'Italia da terza e quarta, che sembra fatto solamente per pensare, per capire, per andare, da un'altra parte, lontano... Fin dove potevi non credere di arrivare.

Così Sellerotta resterà nel box, di fianco MangiaOlio.
Come vi dicevo prima le cose assumono il valore delle esperienze che viviamo insieme a loro;
un singolo trecilindri insieme a delle Ducati e la solitudine vinta.

lunedì 26 luglio 2010

Un nuovo "vecchio" Speed


Un passo epocale mi verrebbe da dire;

una decina e più di anni fa, me la ricordo bene quella giornata, in una mattinata di sega a scuola si finì dalle parti del Talamo e come adesso si entrò per vedere, no scusate, sognare le moto.
Allora la vetrinetta "delle usate" in via Niccolini era una tappa fissa, un angolo quasi disprezzato da loro, che precedeva l'ingresso alle officine sfondo Blue della Numero Tre, un mio amico di allora era follemente innamorato di un SuperLight che stava in mezzo alle belle di albione come uno schizzo di rosso vermiglio su fondo bianco, prima serie, cerchi alluminio e magnesio.

Su di lei ci consumavamo gli occhi quotidianamente, senza curarci di null'altro in verità, cioè di come la nostra presenza in fondo potesse essere molesta...

La solita mezzoretta di chiacchere intorno a quello che ci sembrava essere un irraggiungibile missile con le ruote, soprattutto economicamente, e si ferma un Tizio a far chiacchera con noi, capello corto brizzolato, gilè con patch variegate, indubbiamente appassionato di moto, Carlo, disse di chiamarsi.

Quello che successe di lì a poco non posso ancora spiegarmelo, ma tant'è che mi prese in simpatia, ero indubbiamente un ottimo stereotipo di diciottenne squattrinato e una Speed, anche usata non avrei potuto comprarla neanche per scherzo, inoltre già allora avevo maturato un'affezione sconsiderata verso tutto e solo quello che proveniva da Borgo Panigale.

Carlo doveva aver voglia di farmi cambiare idea, e mi diede in mano, senza richiesta o preavviso alcuno, le chiavi di uno Speed nero, con scarico aperto del parco stampa.

Panico secco da contropiede inarrestabile dell'avversario.
Traducibile in parole scritte in: "come far ammutolire uno sbarbato".
Ci rimasi quasi male, da tanto fui stupefatto di quel gesto e ricordo dovetti far leva su tutta la mia spavalderia, per mettermi in sella su quella motocicletta, nera, grossa, trecilindri.

"Vai fatti un giro, e poi mi dirai se non è meglio di una Ducati".

E il giretto, corto e piano, terrorizzato dall'idea di poter rovinare quel balocco troppo costoso me lo feci;
santi numi! Che musica celestiale produceva quello scarico, e la frenata, e tutte quelle lancette che andavano su e giù...

Bhé son dovuti passare più di due lustri perché mi decidessi a tradire le mie rosse, e rompessi la mia monotematicità un pò su tutto nella mia vita, anche sulle motociclette;
purtroppo il Carlo non c'è più per andare a raccontargli questa storia e io non credo più nelle favole e in un sacco di altre cose come quando ero ragazzino.

Probabilmente se un venditore mi facesse fare un giro oggi su una Porsche, penserei di aver a che fare con uno che per forza me la vuole vendere, sicuramente non un regalo...

Ma la mia nuova "vecchia" Speed, la dedico al Carlo, che chissà perché quel giorno ha voluto far sognare un ragazzino, regalandogli un momento epico, senza nulla voler in cambio.

Ora vado a far diventare la circonvallazione un pò più North Circular, così verso l'Ace cafe...




mercoledì 21 luglio 2010

La "spezzapolsi"



Una bella Legend 900, consumata e usata al punto giusto, così da amplificarne la bellezza.

"Spezzapolsi" è il nome che le ho dato, facile intuire perché...

La trovate su Tcp ovvero Triumphchepassione.


venerdì 16 luglio 2010

Greymouth Triumph




Prendi una Triumph Truxton, che già di per sè è una bella motociclettina e fanne una special.

Che la gamma Classic Triumph stia riscuotendo nell'ambiente dei tuner un successo simile a quello del Monster Ducati è palese, ma se tanti si impegnano sullo stesso soggetto è inevitabile che lo sforzo per farsi notare debba essere maggiore.

In Austria Jurgen Schnaller deve avere avuto un pensiero del genere, così ha chiamato i ragazzi dell'Airtech, s'é comprato un kit Triton e l'ha fatto verniciare nella mai troppo rimpianta livrea delle Lotus JPS da F1 o delle Norton 750 da corsa, una coppia di scarichi cromati Raask a completare l'opera.
Se tanto bellina la Truxton era diventata, non si poteva non fare in modo di incrementarne le prestazioni di pari passo con il nuovo look da perfetta Café Racer.

Un paio di "Fiaschi" di quelli buoni prima di tutto, ed ecco i Keihin FCR a valvola piatta che ingozzano una coppia di pistoni alta compressione, camme spinte e teste lavorate di fino per non farsi mancare nulla...
Jurgen nel delirio di onnipotenza misto amore che un buon padre infonde nella propria creatura, ha dichiarato un aumento di ben 26hp rispetto ai 68hp dichiarati dalla casa, portando così il valore intorno ai 94hp all'albero!!!

Vero o no che sia, questa Triumph è talmente bellina che per rispetto non si dovrebbe superarla mai, al massimo affiancarla per godersi appieno la sua vista.

martedì 22 giugno 2010

A real German racer




Tesi e Bursi


Era dai tempi della 1D che non si vedeva un Tesi carenato, sempre un peccato nascondere tutto quel ben di dio, ma la Bimota più anticonformista su tutte rimane comunque splendida.

domenica 2 maggio 2010

L'888 dello Jacopo


E' raro, ma succede, di solito le moto che hanno intrinseco in sé un "valore storico" e economico, finiscono rinchiuse in harem dove è più la polvere che i chilometri che le aspettano;

ma certe volte succede che qualcuno voglia togliersi un tarlo, un sogno avuto da ragazzo magari, e non voglia farlo per amore del collezionismo, ma per far correre con un bel paio di scarichi aperti il proprio sogno...


Così Jacopo ha aspettato, al momento adatto ha acquistato un bel sp4, non immacolato ma pagato "il giusto" e ha incominciato un lento e puntiglioso recupero.

Io dal mio canto non avrei mai avuto la sua pazienza, nel ritrovare miriadi di particolari infinitesimali corretti e originali e altrettanti migliorativi, come gli scarichi Spaghetti, pedane, semimanubri, ergal e materiali pregiati un pò dappertutto!

Quelle sotto sono le prime foto della sua bella e resuscitata 888 sp4, con orgoglio ne scrivo qui, dato che quella bella creatura "rotola" su quei Marvic anche per merito mio.



Gran bel ferro...

lunedì 26 aprile 2010

L'amore è un lusso


Questo mi è capitato di pensare oggi, "l'amore è un lusso", roba da ricchi.
Non pensiate erroneamente che mi stia riferendo a chissà quale storia d'amore per una donna, anche se il discorso ha parecchie cose in comune...

Guardavo le moto che sonnecchiano nel mio box, vecchie signore gloriose, anche se non da palmares da incorniciare, ma da domeniche di un ragazzo spese per la loro perfetta messa a punto o anche solo da chilometri fatti con passione e gioia;
così davanti a quel vecchiume ben spolverato, mi sono reso conto di non avere più oramai il tempo per vivere qualche bella avventura con loro, risucchiato in quotidiani tragitti casa-ufficio-palestra in sardomobile, senza neanche la loro compagnia, per paura che me le possano portar via.

Di non avere neanche abbastanza tempo, per dimostrare la mia devozione nei loro confronti con visite "risolutorie" una volta per tutte dal loro "medico"di fiducia...

Mi sono reso conto che vorrei comprarmi una moto anonima, nuova, posteggiabile e altrettanto affidabile per godere almeno andando e tornando dall'ufficio... Senza impicci, senza perdite del poco tempo che mi rimane e che ora sto spendendo per scrivere le mie quattro cazzate qui.

Mi sono reso conto che l'amore per le mie vecchie signore da corsa, è roba da ricchi, non monetariamente, ma ricchi di tempo, ricchi dentro, di anima.

E io sono un pò come gli altri oramai, sono un poveraccio!

Fratello di una generazione, che a trent'anni manco saprebbe pensare di tirar su famiglia, imballata in continui stage e alla rincorsa del sapere totale ma assolutamente settoriale, il che significa saper ben poco della vita.
Imballata dentro il concetto di "essere il proprio lavoro", e poi nient'altro.

Dove l'usa e getta regna sovrano, e le motociclette non le ama quasi più nessuno, dove ci conosciamo tutti sui social network e poi ci si rende conto che gli amici "veri", quelli che restano anche quando piove m@@da, stanno sulle dita di una mano...

Dopo vado ad accarezzare il serbatoio lucido della mia amica in cortile, mi fumerò una sigaretta con lei, zitti sul cavalletto, le sussurrerò una parola dolcissima vicino...

Così come una crepa che si allarga, il mio cuore pomperà emozioni, così crescerò diverso da tutti gli altri, motociclista e migliore.

lunedì 15 marzo 2010

Domenica



Oggi stavo una chiavica,

il mondo mi è sembrato di colpo in salita.

E mi sono sentito solo.

Così sono venuto da te,

col tuo bel serbatoione lucido mi hai abbracciato.

Hai guidato tu a tratti,

e io ero triste, ma un po' meno.

E abbiamo corso insieme,

il timbro rauco del due in uno mi ha ricordato che il sangue è rosso;

che il sole è giallo;

che il gelato è buono.

E io ero triste, ma un po' meno.


Ube

martedì 9 marzo 2010

Dymag swingarm



Mi piacerebbe dirvi che sono riuscito a mettermi da parte uno di questi affari, ma al momento di dare la zampata finale su e-bay mi sono sentito non a mio agio, d'accordo la libidine della parte speciale e iper-ricercata, ma uno non si può fare fuori così tutti i risparmi!

Questo non toglie che questo forcellone si meriti uno spazio tutto suo sul blog, sperando sia di buon auspicio per i ragazzi di Dymag, che attualmente non stanno passando un buon momento, infatti si è avviata la procedura fallimentare per l'azienda.

Fingers crossed!