lunedì 20 settembre 2010

Il Buell del Riccardino





La storia più o meno nasce così;

Il Riccardo, per motivi che mi risultano ignoti, non solo decide di comprarsi una moto ma decide per una Buell.
Essendo persona di gusto ed intelligente, naturalmente, non sceglie una moto nuova ed esente da problemi per il suo ritorno nel mondo dei centauri.
Decide che la sua dovrà essere una "Frame Tube".

Effetto dissolvimento sulla scena, cambio inquadratura sulla mia figura che in un non raro momento di vuoto mentale fruga su internet annunci di ferrovecchio.

Pensiero: "Bella questa, quasi quasi gli giro l'annuncio".

L'epilogo è scontato, dopo circa una decina di secondi con "Sam" davanti, in quel di Cremona si stava già cercando una penna per firmare le carte.

Quello che non è scontato è il prosieguo della storia, che voi potevate pensavate fosse finita qui...
Già, perché il Riccardo buffamente contrae il morbo furibondo della personalizzazione, capita, non di rado, a chi per motivi anche lavorativo-logistici non riesce a vivere la propria motocicletta tutti i santi giorni e può incominciare a solleticarsi all'idea di tenerla ferma un pochettino, giusto quel tanto per cambiare quel pezzettino...

Quel pezzettino che tanto è graffiato, che poi stona, che, che...

Che cavolo! giusto il tempo di farsi un giro che già la moto era smembrata come dai peggiori ricettatori di parti rubate!

Così ecco arrivare mono e forcelle completamente ritarati, con riporto al Tin e anodizzazione in un bel nero, manubrio Renthal in ergal, una coppia di piastre sempre in Ergal ricavate dal pieno anch'esse nell'ammantante colore scuro totale.
Un paio di Discacciati grossi e tondi come dischi in vinile, per suonare le note delle staccate più assassine sono in arrivo, lo scarico c'era e bisogna ammettere che fosse già perfetto e bellissimo!
Per la carrozzeria il colore naturale del carbonio è risultato essere la scelta più "leggera" che si potesse fare... Come per la quasi totalità delle sovrastrutture a dire la verità!
E poi per finire un profondo e dettagliatissimo tagliando a quel grosso bicilindrico pulsante nel telaio, che detto tra noi; "per essere un Harley cammina da pazzi".

La morale? Non c'è, ma se volete usare la vostra moto in maniera "normalmente continuativa", che pare una malattia delle vecchie coppie detta così, non parlate mai col Riccardo!

Photos by Ube




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