martedì 17 marzo 2009

Running mind


Regolarmente da un pó di tempo a questa parte fa capolino un idea nella mia testa che consideravo impossibile...
Non capisco se é un fenomeno stagionale o qualcosa di serio;
ma mi spiego: da quando ho potuto permettermi la "scelta" (fenomeno puramente economico) di una moto, il mio cuore mi ha sempre portato verso le bicilindriche bolognesi, da motociclista ho sempre apprezzato tutte le moto, ma amavo solo le Ducati...D'annata!

Ora la genesi di questo pensiero, é facilmente riconducibile alla giovane età, che fa rima con un gusto un pó tamarro e un corpo giovane che non soffre di posture da fachiro.
Ho potuto godere appieno di migliaia di chilometri appeso ai semimanubri di missili bicilindrici spinti dal Desmoquattro, questo fino ad un paio di anni fa;

Con l'approssimarsi degli "enta" ho incominciato a sentire il bisogno di trovare una dimensione più umana e poetica della moto, legata ai viaggi, ai paesaggi, una moto che non fosse una Ducati mi sembrò anche allora fuori discussione e come un albatro devoto alla sua compagna per tutta la vita, mi feci corrompere dalla seduta comoda e bassa del Monster.

E fin qui, direte voi: "che ci frega?" , ecco che mi sono scoperto guardare con candido desiderio e con intenzioni compereccie Harley e Triumph....
Mi dico: "come non desiderare ardentemente di affrontare una giornata piovosa d'autunno a bordo di una XL-CR con la grinta di Douglas in "black rain", o affrontare un passo in solitaria meditazione con il ringhio sonoro di una Speed Triple T 309 verniciata nera come la notte..."

Oppure ancora di affrontare le curve scivolose della vecchia Targa florio su un vecchio CB 750 Café Racer, cullati dal gorgoglio del 4 in 1 completamente libero in rilascio...

forse l'evoluzione di un motociclista é questa, non piú la prestazione inutile e fine a se stessa, dell'autostrada divorata ballando sulla zona rossa dell'ultima ipervitaminica bomba, ma il sapore di una moto e di un momento "a misura d'uomo", magari dato dal profumo di un vecchio giubbotto in pelle che ci accompagna da tanti anni o dalla compagnia di un vecchio ferro a  carburatori dalla coppia elastica e cremosa.

In pace con se stessi e con gli altri, perché, diciamocelo, quelli che vivono la vita delle motociclette solo per impennare e lisciare le saponette sul passo piú vicino, hanno rotto le palle a tutti.

....Tutto questo per dire che vorrei un'altra moto, ma non una Ducati.....O sono scemo, o mi sento in colpa! :-)

7 commenti:

marco melillo ha detto...

O sei guarito :D
E' arrivata l'ora di farsi una Bonnie?

Superpantah ha detto...

Secondo me non sei ne scemo ne guarito. Stai maturando e basta. Io per esempio amo ancora le Bolognesi d'annata come te, ma mi faccio portare in giro con grande soddisfazione da una BMW, e a bassa voce ti dico che guardo con molto interesse anche certe :-))
Ciao

Enrico ha detto...

Cavolo... 'sto post è come una coltellata! :-)

Proprio stasera ho visto di nuovo il prototipo della nuova Commando su motoblog, e ho avuto le tue stesse identiche sensazioni. E sono giorni che giro per la rete in cerca di special su base Triumph: impazzisco per le Triple (non mi far pensare alle vecchie Special Alu del compianto Talamo...), ma mi sto scoprendo anche io suscettibile, molto suscettibile al fascino delle Bonneville. Da parecchio apprezzo la Thruxton, ma avevo sempre pensato che la Bonnie fosse troppo poco sportiva per il mio modo di intendere certe moto. Poi ho visto la versione 2009 con le ruote in lega e il motore tutto nero... e immediatamente ci ho visto sopra serbatoio e codino e parafanghi in alluminio fatti da Tank Shop in Inghilterra... due scarichi ignoranti... due tronchetti al posto del manubrione... e nient'altro!

Dov'è il problema? Il problema è che venerdi, dopo 15 anni e sette Ducati, vado a ritirare la mia prima moto "diversa": una ipertecnologica BMW K... :-)

Speriamo che sia una sbandata passeggera!

Francè ha detto...

Sono sempre stato poco propenso a identificarmi come "triumphsita", o "ducatista" ecc...
L'importante è avere una moto, magari che faccia godere. Il nome sul serbatoio è poco importante.

Sei normale!!!

L-Twin ha detto...

É vero Francè l'importante é essere motociclisti, ma é altrettanto vero che spesso le nostre moto sono parte integrante del nostro essere;

sia esso un immagine mentale di come vorremmo essere, vestiti i panni del centauro, sia come semplice e fruibile mezzo di trasporto.

Insomma scegliere una moto non é mai un affare così semplice...

Boh, adesso vediamo cosa mi dice il salvadanaio e poi qualcosa succederá!

Enrico Zani ha detto...

Bellissimo post.. Ti capisco in pieno.. Io ora sono Guzzi munito, dopo che per anni avvevo giurato fedeltà eterna alle 4 cilindri giapponesi.. Da ragazzino (o ragazzaccio???) se parlavo di Superbike, parlavo unicamente delle favolose 750cc nipponiche. Sulle riviste di moto, se c'era la prova di una Guzzi la saltavo di netto, snobbando quelle che io non ritenevo degne di essere chiamate motociclette.. Poi ad aprile del 2008.. Entro in una concessionaria e vedo lei.. la mia V11.. Tutto d'un tratto mi è sembrata l'UNICA moto del mondo.. Questo significa che nonostante il nostro cuore batta per una vita per questo o quel marchio, arriva il momento che un'altra bella ci fa girare la testa e passare le notti inonni a pensarla fino a che non la facciamo nostra.. L'importante comunque non è la moto che si possiede, e neppure quanto si è veloci, quello che importa è fare parte della grande famiglia dei motociclisti, uniti dalla stessa grande passione..
Un saluto..
Enrico

RocketGarage Magazine ha detto...

Io non dico niente , ma non c'è niente di più orgasmico di affrontare le curve della mia Sicila mentre il suono di un tre cilindri a carburatori riempie l'aria...provare per credere ;-)