mercoledì 3 marzo 2010

L'ho fatto di nuovo...


Una nuova fase della vita, più intelligenza, attenzione verso la vera sfruttabilità di una motocicletta, insomma una scelta intelligente mi ero detto fra me e me.
Basta cannoni su due ruote, con posizioni da fachiri ed angoli di sterzo impossibili, basta motori iper-tirati con scarichi tanto aperti da attirare il dito medio dei ben pensanti in giro per le strade.

Una moto intelligente, da vivere tutti i giorni, tutto l'anno, senza troppi pensieri, una moto con cui poter affrontare viaggi anche un po' da matti non sempre su asfalto, senza aver bisogno di distributori ogni 150 chilometri...

I propositi erano ottimi, il budget, ovvero la moneta presente...

Cosa è andato storto?

Già perché "tra il dire e il fare", in questo caso pensare di comprarsi una moto "tuttofare" come una Bonnie o un Bmw F800, è arrivata a casa un' affare lievemente diverso...

Ma perché ogni volta che capita non riesco a ragionare, se non con la parte bassa del mio ventre (scegliete voi quale), e ad agire erroneamente di conseguenza, peraltro non pentendomi quasi mai della scelta, se non nel momento di dover affrontare 700 chilometri di viaggio e sentire nel profondo, in questo caso in zona lombare, un dolore lieve preannuciante di maldischiena molto, molto seri?

Sta bene! Oramai il danno è fatto, la nuova amica è già nel box, era un affare, ed è stata già smontata da mani frettolose così da essere spedita da differenti specialisti per perfezionarne il dna da vera Racer.
Il telaio è andato a cambiar colore, ma sono molto dubbioso su quale, oltre all'aggiunta di qualche fazzolettino qua e là;
le sospensioni dal mitico Paolone di Milano, in arte Oram, per ottenere l'assetto perfetto in curvoni fatti a velocità supersoniche solo nelle mie fantasie;
E poi finalmente è arrivato il momento di riaprire qualche scatolone in cantina, dove preventivamente il mio lato oscuro aveva stivato qualche chilo di magnesio e ergal per saziare appetiti che puntualmente sono arrivati, pedane, semimanubri, pinze, cerchi, e carbonio in ordine sparso.

Ottimo, mi aspettano almento tre mesetti di "rimonta con calma", per poi ritrovami con una regina bella e lucente davanti.
Prometto di cercare di arrivare ad almeno Tremila chilometri quest'anno con lei... Vi sembrano pochi?
Sono abbastanza per rischiare la patente e qualche visita da un fisioterapista, ve lo garantisco!

Alla fine non vi ho detto ancora cosa ho comprato, e non ve lo dirò, se non che al momento di presentarla rimontata e tirata a lucido!

Ma un aiuto è d'obbligo, lei è l'ultima figlia di una stirpe di regine indimenticate, tanto belle e vittoriose da rendere i nomi di chi le ha pilotate indelebili nella storia.




3 commenti:

Enrico ha detto...

Ok... una 998. :-)

Se proprio non volevi farti sgamare era meglio se coprivi il cavalletto per il monobraccio... :-))

Superpantah ha detto...

No, secondo me è un'alazzurra da corsa, e ha messo li quel cavalletto proprio per ingannarci.

Superpantah ha detto...

Secondo me questa insana passione per le moto ha il suo bello proprio nell'essere irrazionale. Anche in quei casi in cui si sceglie un ferro apparentemente poco ludico tipo una sporttouring o comunque mezzi molto utilitaristici, secondo me nella testa di chi ha scelto ed userà quella moto, quella è una moto appassionante. Penso per esempio a me con l' ST4, la comprai per utilità e in poco tempo diventò per me l'unica moto al mondo per qualunque tipo du utilizzo. Per esempio avessi avuto bisogno di andare nel bosco non avrei visto ferro migliore della mia ST con gomme tassellate :-)